La nuova remunerazione in farmacia: Cosa cambia ?
- 23 Gennaio 2024
- Pubblicato da: Paolo Infortuna
Con l’approvazione in via definitiva alla Camera dei deputati e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, la Manovra 2024 è legge.
Cosa cambia ora per i farmacisti?
A livello operativo nulla, a cambiare sono l’aspetto economico e la normativa sul trasferimento dei farmaci. Andiamo con ordine. Il farmacista si troverà alla fine del mese contabile di marzo una nuova DCR (Distinta contabile riepilogativa) con diverse quote di spettanza. Il margine di spettanza non sarà più calcolato in base al prezzo del farmaco meno l’Iva, tolti gli sconti e il payback; ma sarà calcolato con un meccanismo al rovescio: rispetto all’imponibile Iva del totale del medicinale bisognerà ricalcolare le quote di spettanza di industria e grossisti, e quindi la nuova quota di spettanza della farmacia, che corrisponde alla sommatoria delle varie quote (quelle per le tre fasce di prezzo, l’eventuale quota premiale per le farmacie rurali sussidiate al di sotto di un certo limite di fatturato e la quota per le liste di trasparenza). Federfarma sta lavorando insieme alle Regioni, al Ministero, alle software house e ai commercialisti per comporre la nuova DCR. E questo per la parte economica.
C’è poi una parte, i cui effetti saranno visibili nei prossimi mesi, che riguarda il trasferimento di un numero di farmaci attualmente distribuiti per conto alla Distribuzione convenzionata. Come si evince dal titolo dell’articolo 44 della Legge di bilancio, obiettivo della normativa non era una riformulazione della remunerazione, ma lavorare sulle modalità di distribuzione dei farmaci sul territorio. Questa remunerazione è un ulteriore strumento per raggiungere tale obiettivo, in quanto contribuisce a diminuire il costo per i farmaci di alto prezzo.
Quali novità introdurrà la nuova remunerazione per le farmacie rurali e in particolare per le sussidiate?
La novità per le rurali, per le piccole farmacie, per le farmacie esenti sconto – vale a dire quelle con un fatturato bassissimo – è rappresentata dalla conversione delle attuali agevolazioni sotto forma di sconti SSN in quote aggiuntive. Questo comporta un vantaggio dal punto di vista economico, perché nella conversione da sconto a quota aggiuntiva si ottengono più risorse. Le farmacie rurali, quelle a basso sconto, le esenti sconto e tutte quelle a basso fatturato otterranno un incremento molto maggiore rispetto alle farmacie a sconto ordinario.
Un ulteriore beneficio si potrà osservare per quanto riguarda il trasferimento dei farmaci. Si tratta di un vantaggio che andrà a favore soprattutto delle aree interne, dove, attraverso le farmacie, i cittadini potranno ottenere i farmaci più agevolmente.